La Valle d’Itria è tra le destinazioni italiane più richieste negli ultimi anni. A chi non sarà capitato di vedere immagini dei trulli o del blasonato centro storico di Ostuni tinteggiato di bianco. Scorci imprescindibili durante un viaggio in Puglia nella zona della Valle d’Itria che regalano scatti fiabeschi tra i trulli e le stradine imbiancate. Tuttavia, basterà allontanarsi appena dalle mete più gettonate per ritrovarsi in luoghi più defilati ma altrettanto fotogenici ed iconici. Scopriamo insieme cosa vedere in Valle d’Itria.
Quando penso alla Valle d’Itria, non posso fare a meno di pensare ai colori verde e oro che la caratterizzano in ogni stagione.
L’oro delle balle di fieno nel mese di giugno e dei rami e foglie secche autunnali che volteggiano nelle giornate più ventose. L’oro delle vigne baciate dal sole in estate quando i raggi intersecano i filari marroni. Il verde delle foglie di mandorlo e ciliegio in inverno e dei suoi prati setosi in primavera. Il verde dei suoi fianchi tondeggianti, le cui curve sinuose creano una composizione visiva armoniosa.
Come avrai ormai capito, vado alla ricerca di luoghi meno inflazionati anche a casa. Scopriamo perciò insieme cosa vedere in Valle d’Itria in cinque scorci da non perdere. Troverai inoltre consigli pratici per l’organizzazione del viaggio in questa terra meravigliosa.
Se stai invece pensando di organizzare il tuo viaggio in Salento, leggi qui cosa fare e vedere.
Ripercorrendo l’Acquedotto Pugliese
Sentieri immersi nella natura, trulli nascosti tra mandorli e ulivi e distese di prato verde. Al di là, lo sguardo si perde oltre il Canale di Pirro. Siamo nel cuore della Valle, tra Alberobello, Fasano e Cisternino. La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un itinerario lungo ben 500 km che da Avellino giunge fino a Santa Maria di Leuca. È percorribile sia a piedi che in bicicletta e si può intraprendere da diversi punti di accesso. Il tratto da Fasano a Noci è molto caratteristico. Se non hai molto tempo a disposizione, puoi anche percorrere un piccolo tratto partendo da Alberobello. Da lì, attraverserai il ponte più alto dell’acquedotto. Ideale per una rigenerante passeggiata e per respirare il paesaggio della Valle d’Itria a pieni polmoni.
Lo sapevi che?
Il Canale di Pirro è un bacino carsico lungo circa 12 km che si estende nell’entroterra pugliese dai colli della Selva di Fasano fino alla Murgia sud-orientale. Nonostante la denominazione leghi leggendariamente il Canale al passaggio del re Pirro in Puglia, il nome fa riferimento al termine pile, nel dialetto locale pire. Perché dunque il Canale delle Pile? Per la numerosa presenza di cisterne nella zona utilizzate per la raccolta dell’acqua piovana.
Strada panoramica Fasano – Alberobello
La nebbia del mattino che impedisce di vedere con chiarezza oltre il finestrino. Il caldo accecante delle mattine estive. I grappoli rigogliosi ondeggianti al vento, in bilico quelli appesi ai filari più anziani. Le spighe di grano che danzano al vento. Quella magica luce rosa del crepuscolo che pian piano ricopre ogni angolo del territorio, come una madre che rimbocca la coperta al proprio figlio. Il tratto stradale che da Fasano taglia il Canale di Pirro in due lascia senza parole. In qualsiasi stagione e ora del giorno tu lo percorra, avrai davanti a te la bellezza di uno scenario sempre diverso. Qui la natura si mostra nella sua piena espressione di sé e tu, spettatore, non puoi fare altro che ringraziarla.
Se la tua scoperta della Valle d’Itria parte da nord, da Monopoli o Fasano, ti troverai immancabilmente su questa strada. Se invece hai raggiunto Alberobello dalla direzione opposta, Ostuni o Cisternino, puoi continuare il tuo itinerario verso il mare per non perdere questa strada.
Chiesa di Barsento
Incastonata tra le colline e gli alberi di ciliegio della zona del Barsento, la Chiesa di Santa Maria di Barsento si erge prorompente su un colle, superstite a secoli di storia. Seppur incerte le date, le origini dell’abbazia sembrano attestarsi intorno al 591 d.C. Osservando la Chiesa, stupisce immediatamente l’elemento architettonico dei trulli e l’utilizzo delle chiancarelle per la copertura (pietre naturali di forma irregolare tra loro utilizzate per i trulli).
Un luogo avvolto nel mistero del suo passato, palpabile mentre sposti silenziosamente la maniglia della porta socchiusa per accedere in chiesa. Oltre questo edificio, il panorama verde e oro della Valle riempie l’orizzonte visivo.
Da assaporare in compagnia della persona del cuore o da soli, coccolati dallo scampanellio delle mucche dei custodi che abitano l’edificio accanto l’abbazia, questo luogo ti rimarrà nel cuore.
Ceglie Messapica
Un dedalo di viuzze ben curate e illuminate dalla calce delle sue costruzioni. Una Torre Normanna accanto al Castello Ducale raccontano di drammi passati di conti e contesse. Arcate che architettonicamente delimitano l’ingresso al centro storico al cui passaggio è possibile ancora avvertire lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli. Potrebbe essere il prologo di una rievocazione storica, ed invece siamo nel cuore della Murgia Messapica, a Ceglie. Un borgo medievale che si presenta come un gioiello, tanto da avvalersi del vincolo paesaggistico dal 1999, Ceglie ammalierà i tuoi occhi ed il palato. Ceglie è infatti anche nota per essere la capitale della gastronomia pugliese. E così, è facile immaginarsi nelle vesti di un feudatario affacciandosi dal Belvedere dominante la Valle trapuntata di trulli.
L’ultimo scorcio di questa raccolta è geograficamente situato oltre la fascia della Valle d’Itria. Tuttavia, qualsiasi itinerario include una tappa a Polignano a Mare, anche per una gustosa pausa gelato. Ti segnalo perciò una chicca da non perdere a ridosso del paese.
Abbazia di San Vito
Lasciandosi Polignano alle spalle, sulla costa nord, giace timida e silenziosa l’Abbazia di San Vito. Un luogo che sembra immobile e immutato nella sua autenticità. Vigorosi pescatori si affaccendano ad accaparrarsi il “pescato quotidiano” su piccole barchette a remi colorate, i gozzi, gongolanti sull’acqua calma della baia. L’abbazia osserva e domina il paesaggio circostante, rivolta verso il mare, silente. Un luogo magico, quasi mistico, dove rimanere a guardare il tramonto seduti sugli scogli che protendono verso il mare.
Lo sapevi che?
Visitando Monopoli e Polignano a Mare, noterai che i colori dei gozzi nelle due marine sono diversi. A Monopoli, infatti le barchette vengono dipinte di rosso e blu, mentre a Polignano di rosso e verde. I colori sono legati alle tradizioni marinare di ciascun paese.
Cosa vedere in Valle d’Itria
L’articolo raccoglie solo alcuni luoghi e borghi meno inflazionati. I luoghi da vedere ed assaporare vanno ben oltre questa lista. Nel tuo itinerario puoi includere Martina Franca, Cisternino e l’immancabile Alberobello.
Un borgo che ti affascinerà con le sue decorazioni e vedute sulla Valle è Locorotondo. Leggendo questo mio articolo troverai tutte le informazioni utili per una visita in questo piccolo gioiello pugliese.
Come raggiungere la Valle d’Itria
La Valle d’Itria è una distesa territoriale compresa tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. È raggiungibile in auto dai principali aeroporti di Bari e Brindisi. Per un viaggio più lento e sostenibile, si può optare per i treni regionali che collegano tra loro le province di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, tra le cui tappe troviamo Ostuni, Cisternino, Martina Franca, Fasano, Locorotondo. Per chi è appassionato di bicicletta o cammini itineranti, il territorio è ben mappato con ciclovie e sentieri, come abbiamo visto nel primo paragrafo.
Dove Dormire
Le tipologie di alloggio sono innumerevoli e riescono a soddisfare ogni esigenza: dai comfort delle Masserie a 5 stelle ai familiari b&b. Per immergersi totalmente nella cultura e abitudini del luogo, vale la pena trascorrere almeno una notte in un trullo. Un’esperienza affascinante soprattutto se si viaggia in coppia e con bambini.
Quando Andare
La Valle d’Itria, così come la Puglia, è un luogo ideale da visitare in ogni stagione grazie alle sue temperature clementi durante tutto l’anno e gli eventi che la caratterizzano. La zona della Murgia è interessata da qualche nevicata che dona al paesaggio ancor più un tocco di magia (immaginate i trulli innevati!) ma non è ostacolante. I mesi prediletti sia per evitare le folle che per godere al meglio dei colori della natura sono da metà aprile a metà giugno così come settembre e ottobre. Ogni stagione ha il suo fascino come descritto nei paragrafi precedenti, perciò non vi resta che organizzare la partenza.
Per ulteriori informazioni su cosa vedere in Valle d’Itria e consigli di viaggio, resto a disposizione sui miei canali social e per email.
Che bello trovare qualcun’altro che parla della ciclovia dell’acquedotto! Ho scritto di recente un articolo su questo bellissimo percorso poco distante da casa mia.
Ma dai! Ho fatto alcuni tratti da pochissimo ma è veramente meravigliosa! Il percorso che taglia il Canale di Pirro sbucando tra i trulli di Cocolicchio! Di dove sei tu?