È sempre bello tornare nei luoghi del cuore. Per me la Valle d’Itria è uno di questi: spesso diviene difficile pensare cosa fare di nuovo in luoghi già conosciuti. Eppure ogni luogo può essere osservato con occhi diversi in base alla lente che si decide di utilizzare.
Grazie a Kupenda Viaggi, ho avuto l’opportunità di vivere i luoghi di casa sotto vesti diverse, per me nuove. Posso solo dire che la mia terra non finisce mai di stupirmi. Il 22 e 23 maggio ho preso parte ad un blog tour (il primo – un piccolo grande obiettivo per me) promosso da Vieè Valle d’Itria per raccontare il territorio della Valle d’Itria attraverso itinerari fotografici. I loro viaggi esperienziali si fondano su tre grandi pilastri: cultura, natura ed enogastronomia
Ho pensato perciò di raccontarvi l’itinerario che abbiamo percorso in due giorni nella valle dei trulli.
Molti di voi staranno già pensando o hanno già prenotato le prossime vacanze estive e la Valle d’Itria, e la Puglia in generale, è ormai una delle mete predilette. Le caratteristiche costruzioni a forma di trullo, i prati rigogliosi e gli ulivi millenari; per non parlare del cibo genuino e dei borghi riportati a nuovo splendore. Questi e tanti altri motivi rendono la Valle d’Itria una destinazione affascinante: scopriamo insieme cosa fare avendo solo due giorni a disposizione. Potete utilizzare questo itinerario come spunto e punto di partenza arricchendolo con altre esperienze tra cui quelle che ho già raccontato in questo articolo.
Ci tengo a ringraziare la Cooperativa Serapia per averci accompagnati durante le due giornate. In particolare modo la nostra guida Marialucrezia ci ha trasmesso tutta la sua passione e conoscenza del territorio attraverso preziosi racconti.
Bosco delle Pianelle
Avete presente i boschi fatati delle favole? Il Bosco delle Pianelle si presenta così. Un’immensa distesa di lecci i cui rami si abbracciano e avvolgono tra loro formando una grande chioma sotto cui trovano riparo infinite specie animali e floreali.
L’aria diventa immediatamente fresca, mentre il respiro si acquieta. Il Bosco delle Pianelle è l’area boschiva più grande della Puglia dopo il Gargano e la Foresta Umbra.
Il Bosco, situato a ridosso dell’area tarantina, rappresenta un grande polmone per la zona e da sempre è un esempio di economia circolare. Sono rimasta molto affascinata dai racconti di Marialucrezia sulla necessità dei boschi per l’ecosistema, tanto quanto l’intervento sapiente dell’uomo. È per questo che i boschi erano regimati: per mantenere gli equilibri della natura.
Dai lecci infatti si ricavava la legna per attizzare il fuoco che si trasformava poi in carbone. Camminando lungo il sentiero che conduce all’Albero del Capitano, ci ritroviamo di fronte ad un albero maestoso: un leccio secolare voluto dall’uomo per avere riparo per gli animali e ombra per sé durante il lavoro nei boschi. Chissà se secoli fa avrebbero pensato alla cornice incantevole che oggi crea. Una metafora che mi ha colpita molto è il funzionamento del bosco come una società: alcuni alberi ce la fanno più di altri e si diramano verso l’alto mentre altri non hanno lo stesso sviluppo.
La lezione da imparare da una visita al Bosco delle Pianelle (come in tutte le altre Riserve Naturali) è che questi ambienti necessitano la salvaguardia e protezione a partire da noi abitanti perché ci consentono di vivere in condizioni ancora ottimali. Vi consiglio di visitare il sito della Cooperativa per conoscere tutti gli eventi e passeggiate che organizzano nella riserva.
Masseria Le Pianelle
- Lavorazione della mozzarella
- Grotta dei formaggi
- Preparazione del capocollo
Nel cuore della Riserva, la realtà della Masseria delle Pianelle vive lontana dal caos delle cittadine e del turismo frenetico. Siamo stati accolti da Antonella, la proprietaria dell’autentica masseria dedita alla lavorazione dei formaggi e latticini e del capocollo come da tradizione, senza l’aggiunta di prodotti contaminanti o l’ausilio di macchinari.
Abbiamo assistito alla trasformazione del caglio in mozzarella grazie alle abili mani del casaro e poi visitato la grotta dove si conservano i formaggi destinati alla stagionatura. Per gli amanti della carne, la preparazione del capocollo è imperdibile. I prodotti sono dunque tutti a km0 e possono essere acquistati nel punto vendita della Masseria. Non potevamo andare via senza la deliziosa degustazione di diverse tipologie di formaggi, mozzarelle e salumi da loro prodotti. Un toccasana per il palato di sapori naturali.
Alberobello
- L’artigiano Giuseppe Maffei
Alberobello non necessita di tante presentazioni. I suoi trulli sono diventati una destinazione a tutti gli effetti: chi non ha sognato di trascorrere una magica notte in un trullo o vederne uno all’interno.
Nell’ottimizzazione di un borgo in chiave turistica, si può incorrere nel rischio della perdita di autenticità dell’anima stessa del luogo. Il rione Monti, l’area monumentale protetta dall’Unesco, si è difatti trasformato in una macchina turistica. Ragion per cui vi consiglio di non perdere assolutamente il rione Aia Piccola, un’area residenziale di trulli ancora vissuta dagli alberobellesi e non intaccata da logiche commerciali.
Tuttavia, anche le zone più turistiche riservano delle belle sorprese come la bottega di Giuseppe Maffei. Lavoratore instancabile e resiliente, da quasi 40 anni costruisce trulli in miniatura. Ha iniziato a lavorare sin da bambino con i suoi zii, maestri trullari, e poi ad un tratto l’idea di costruirli in piccole dimensioni lo hanno reso indipendente. I suoi occhi riflettono immediatamente la grandezza d’animo dell’artigiano, insignito anche del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.
Una chiacchierata con lui vi riporterà indietro nel tempo e vi darà accesso ad una storia sensazionale.
La sua bottega si trova in Via Duca d’Aosta 4/8 nel rione Monti.
Se state cercando consigli su cosa fare, dove dormire e mangiare ad Alberobello, in questo articolo dedicato interamente ad Alberobello trovate tutte le risposte.
Locorotondo
Da sempre il mio borgo preferito in Valle d’Itria. Locorotondo ha saputo farsi notare negli anni grazie alla vigorosità dei suoi abitanti, protagonisti del cambiamento della cittadina.
Passeggiare tra i suoi vicoli è di per sé un’esperienza sensoriale. La magia di Locorotondo risiede nell’aver mantenuto fedeltà con il passato. Camminando tra i suoi vicoli si respira autenticità e vita quotidiana.
Oltre all’imperdibile passeggiata nel centro storico e sul fatidico ‘lungomare’ lungo la vallata, vi consiglio di visitare la Chiesetta di San Nicola di Myra, piccolo gioiello incastonato tra le viuzze del centro storico (via Dottor Giorgio Oliva). Si entra con la testa rivolta all’insù verso le pareti affrescati dalle quali è difficile distogliere lo sguardo. Le scene raccontano la vita e i miracoli del più noto San Nicola, protettore dei bambini, in un crescendo di raffigurazioni culminanti nella cupola con la rappresentazione degli angeli che glorificano il santo.
Degna di nota è anche la Chiesa Madonna della Greca, testimonianza del passaggio dei bizantini in questa zona che portarono con sé anche il culto della Madonna dell’Odegitria, a cui deve il nome la Valle.
Per maggiori informazioni su cosa vedere a Locorotondo, leggete questo mio articolo per BeLocal.
Martina Franca
L’architettura di Martina Franca si contraddistingue nel panorama della Valle d’Itria per il suo tardo barocco.
Ma ciò che mi ha lasciato senza parole è senza dubbio il Palazzo Ducale, oggi sede del municipio, sito in Piazza Roma. Un tempo residenza della famiglia Caracciolo, duchi napoletani stanziatisi a Martina Franca tra il 1600 e il 1800, il Palazzo è l’emblema del loro potere. Il primo piano è accessibile alla visita ed ospita anche il celebre Festival musicale della Valle d’Itria. Le notevoli tempere che rivestono le sale dell’Arcadia (la prima), del Mito e della Bibbia sono un tripudio di colori e meraviglia di fronte alle quali rimarrete estasiati.
Ho avuto la sensazione di essere in un palazzo del Rajasthan per via delle grandi porte in legno finemente decorate, le pareti rivestite di scene pittoriche colorate e i richiami all’Oriente fortemente voluti dalla famiglia per attestare la loro conoscenza di mondi lontani.
Se state pianificando una vacanza in Valle D’Itria, il Palazzo Ducale è una tappa che vi consiglio di non perdere. Consultate gli orari di apertura qui per assicurarvi l’ingresso.
Spero che questa breve guida sia stata esaustiva e utile per scoprire esperienze nuove in Valle d’Itria che possano arricchire il vostro prossimo viaggio nella zona. Come sempre potete scrivermi via email o sui social per ulteriori informazioni, sono sempre molto felice di aiutarvi dandovi i miei consigli.