I trulli di Alberobello sono ormai conosciuti in tutto il mondo grazie alla diffusione delle immagini sui social. La particolarità della struttura architettonica a forma di cono affascina instancabilmente sia grandi che piccini e fa di Alberobello una destinazione unica al mondo. Il paese è perciò ormai preso d’assalto quasi tutto l’anno da turisti provenienti da ogni dove.
Alberobello è la meta ideale per diversi target di viaggiatori: viaggio in famiglia con bambini, viaggio romantico di coppia. Chi non desidererebbe infatti provare l’esperienza di dormire una notte in un trullo.
Tuttavia, visitare Alberobello non vuol dire solo immortalare i trulli in istantanee. Il viaggiatore consapevole cerca di comprendere le radici più profonde legate al territorio e alla sua storia.
Per coloro che amano viaggi lenti ed a contatto con la natura, inoltre, Alberobello è la base perfetta per esplorare i dintorni grazie agli itinerari percorribili a piedi e in bicicletta.
Perché andare ad Alberobello?
Alberobello è uno di quei paesi che, a prima vista, appare come l’ennesima Mecca dello shopping di souvenirs e foto ricordo da scattare negli angoli più instagrammabili. Le pareti bianche e i coni ingrigiti dalla pietra fanno da sfondo a quel via vai di persone venute solo per ammirarli.
Si chiedono come mai, per decenni, siano stati abbandonati alla mercé del tempo e della miseria. E poi, all’improvviso, si ritrovano a posare per le metropoli in giro per il mondo. Da Times Square a New York alle subway (metropolitane) di Londra, i trulli si sono spogliati della loro timidezza di un piccolo borgo pugliese per diventare icona di una regione e di una parte dell’Italia.
Cosa sono i trulli?
I trulli nascono come abitazioni per gente che versava in condizioni economiche poco favorevoli. Con l’avvento del boom economico, si è assistito ad uno spopolamento dei trulli a favore di abitazioni moderne ed i trulli erano in stato di abbandono o venivano usati come deposito. Grazie alla rivalutazione del territorio e all’annessione come patrimonio UNESCO nel 1996, i trulli di Alberobello hanno iniziato e continuano tuttora ad acquisire valore inestimabile.
Come sono fatti i trulli?
La costruzione di un trullo cominciava con lo scavo nel sottosuolo in una posizione adiacente al sito di costruzione. Lo scavo aveva un duplice motivo. Innanzitutto, si recuperava la materia prima, ovvero terra e pietra calcarea necessaria per la costruzione. Allo stesso tempo si creava un pozzo artificiale dove far convogliare l’acqua piovana con un sistema di canali posizionati ai lati dei coni.
La struttura principale veniva eretta direttamente su terra spianata. Si iniziava con la costruzione di archi che fungevano da ingresso per l’abitazione e, su di essi, poggiavano le mura perimetrali. Le mura erano alzate gradualmente in cerchi concentrici con diametro sempre più piccolo così da congiungersi in alto e formare il simbolico tetto a forma conica. Il fissativo utilizzato tra le pietre era una miscela di fango e fieno.
Il materiale di scarto, generato dalla lavorazione e modellazione della pietra, veniva adagiato sulla parte esterna della struttura in costruzione in modo da creare un ulteriore strato isolante tra la struttura principale e le chiancarelle.
Le chiancarelle altro non sono che pietre calcaree raccolte nel sottosuolo e modellate dalle abili mani del mastro trullaro. Il risultato era quello di creare una copertura alla struttura principale per prevenire infiltrazioni d’acqua all’interno del trullo. Possiamo perciò definire le chiancarelle come le antenate delle moderne tegole.
Acquisiscono il caratteristico color grigiastro dopo l’esposizione a pioggia ed intemperie. Infatti, passeggiando per le stradine di Alberobello, è facile imbattersi in coni con chiancarelle di colore bianco: segno che il cono è stato ristrutturato recentemente.
All’interno del trullo non si lasciava pietra a vista ma veniva allattato a calce, ovvero pietra calcarea ridotta in polvere e sciolta in acqua calda. Era così più semplice ripulire le mura dai segni di usura ed inoltre fungeva da potente disinfettante.
Cosa rende dunque i trulli di Alberobello così speciali?
Come in tutti i luoghi divenuti oggetto di mercificazione, è necessario un pizzico di curiosità e attenzione per scoprire il vero spirito di Alberobello. Basterà allontanarsi dal centro storico per conoscere ed apprezzare la storia e la cultura di un borgo declassato fino a pochi decenni fa dai suoi stessi abitanti. Occorre fermarsi a parlare con un alberobellese per percepire le difficoltà vissute in passato all’interno di quei stessi trulli che negli ultimi anni hanno regalato infiniti soggiorni accoglienti.
Guardando oltre le composizioni scenografiche a dir poco perfette che adornano i coni in ogni stagione, i trulli rappresentano un contenitore di sapienza, saggezza ma anche sofferenza dei nostri nonni e bisnonni. I trulli hanno accompagnato e permesso l’uscita dalla condizione di povertà e l’accesso a quella di benessere. Sono il simbolo di un passaggio epocale.
Una tappa d’obbligo durante il soggiorno ad Alberobello è il rione Aia Piccola, situato in prossimità del Belvedere, dunque sul lato opposto rispetto alla zona monumentale. Il rione, come ho raccontato su Instagram la scorsa settimana, è stato volutamente lasciato in mano ai residenti.
Camminando per le sue viuzze, si respira la quotidianità della vita tra i trulli. Le porte lasciate aperte durante le giornate di scirocco e il tintinnio delle tende a fili che rompe il silenzio delle ore soleggiate. L’odore del sugo sul fuoco che quasi pare vederlo cuocersi lentamente sul fornello.
Visitare Alberobello in maniera consapevole significa scavare a fondo per conoscere la sua vera identità, nascosta e mascherata dal turismo consumistico al quale si è aggrappata per emergere. Il modo migliore per sostenere il turismo consapevole è dormire in strutture piccole a conduzione familiare, dove i proprietari stessi hanno curato il processo di ristrutturazione dei trulli. Ti consiglio EnjoyTrulli, situato nel cuore di Alberobello.
Cosa fare intorno ad Alberobello?
Se ami scoprire la vera anima dei luoghi, ti innamorerai del paesaggio rurale intorno ad Alberobello. L’ecosistema della campagna in questa zona della Valle d’Itria è molto ricco e variegato. In alcuni punti è come essere in montagna con i suoi boschi di querce e pini nella zona collinare, per poi ritrovare i colori e il clima campestre scendendo verso la pianura.
Come ho già raccontato nel mio articolo su cosa vedere in Valle d’Itria, ci sono innumerevoli opportunità per immergersi nella natura.
Itinerari a piedi o in bicicletta come quello dell’Acquedotto Pugliese, della più giovane Via Ellenica (uno dei 6 percorsi istituiti nel progetto del Cammino Materano), i percorsi attraverso la Murgia dei Trulli consentono di assaporare il territorio in maniera sostenibile.
Troverai di seguito alcuni punti di interesse. Tuttavia, la vera magia è quella di non avere un itinerario predefinito, bensì di perdersi tra le campagne circostanti seguendo il proprio cuore:
- Lasciati ammaliare dalla doratura dei campi ondulati al calar del sole sul Canale di Pirro
- Perditi nei paesaggi ancora vergini e meno battuti dell’Agro tra Alberobello e Martina Franca, trapuntato di trulli ancora intaccati dal turismo di massa e dalla smania di lucro.
- Torna indietro nel tempo nelle piccole contrade di Coreggia, Santa Lucia e Cocolicchio (il primo insediamento di trulli), dove la vita scorre lenta e indifferente al caos dei centri urbani.
- Ritrova il gusto autentico delle ciliegie appena raccolte nelle distese dei campi di Barsento.
- Vivi l’incanto dei borghi di Cisternino, Martina Franca e Locorotondo al tramonto degustando un buon calice di vino. I paesi distano poco meno di 10 km da Alberobello.
Lo sapevi che?
In pochi conoscono la triste pagina della storia scritta ad Alberobello durante il periodo del fascismo e nazismo. A pochissimi chilometri dal centro di Alberobello, in contrada Albero della Croce, l’imponente masseria Gigante, meglio conosciuta come Casa Rossa, è stata teatro di atrocità della storia europea.
Inizialmente carcere fascista, divenne un vero e proprio campo di internamento per gli ebrei in attesa di essere trasferiti ad Auschwitz. Il colore rosso con cui è tinteggiata si staglia vivido contro il verde della campagna mediterranea, quasi a voler imprimere il ricordo delle ingiustizie nella memoria collettiva. L’iscrizione sulla facciata “Non sarò qui per sempre” incute un senso di disagio e pesantezza che annulla l’immagine fiabesca dei trulli e porta a riflettere.
Panorami sulla Valle d’Itria
- Chiesa di Santa Maria di Barsento per un tramonto privilegiato ai piedi di un’antica abbazia accompagnati dal suono delle campane delle mucche.
- Chiesa di San Michele in Frangesto per osservare la piana della Valle d’Itria dal suo rigoglioso lato collinare fino a perdersi nell’azzurro del mare.
- Ponte dell’Acquedotto Pugliese da cui ammirare la ricchezza della fertilità del territorio nei suoi vigneti lussureggianti, mandorli e boschi di pini.
Dove mangiare ad Alberobello
- Terra madre: cucina vegetariana e preparazione dei piatti con prodotti coltivati a km0 nell’orto.
- Il Guercio: per chi ha voglia di un’ottima pizza al metro.
- La Cantina: cucina tradizionale rivisitata e rifinita in un locale intimo e accogliente. Pochi tavoli e cucina a vista. Come essere a casa.
In questi giorni di apertura iniziale dopo l’emergenza Covid-19, ho avuto il piacere di passeggiare per le stradine di Alberobello completamente vuote. Ho avvertito una sensazione strana, abituata ai continui flussi di turisti nel paese dei trulli. Tuttavia, una sensazione piacevole, come se Alberobello fosse tornata in mano ai suoi abitanti. Ho potuto notare particolari che altrimenti passano inosservati. Camminando per quelle stradine e le campagne, ho riassaporato il valore del tempo, divenuto oggi più che mai un bene prezioso per tutti.
Un viaggio consapevole tra i trulli di Alberobello consente una ricongiunzione con le proprie origini e un ritorno al contatto con la natura, spesso lasciato nell’oblio. Lontano dal turismo bulimico della zona monumentale dei trulli, persiste ancora l’anima di Alberobello di una volta. Quella fatta di duro lavoro nei campi, di accoglienza e ringraziamento per i piccoli piaceri.
Alberobello attende dunque, taciturna, di essere riscoperta nei mesi a venire. Non solo nei suoi trulli, bensì nei suoi valori.
Bella visione e descrizione di un luogo ritenuto, aggiusta ragione, iconico della Puglia. Io stessa non conoscevo alcuni particolari. La nostra Puglia è sempre una sorpresa.
Ciao Maria, è proprio vero, la nostra Puglia sorprende sempre. Anche io scopro sempre cose nuove e me ne innamoro sempre di più! Spero di conoscerti presto 🙂
Che viaggio meraviglioso, non avevo idea che anche qui ci fossero ricordi di un passato doloroso, ma purtroppo credo che ce ne siano un po’ in tutta Italia legati a quel terribile periodo. Sicuramente ho scoperto qualcosa in più di questo territorio. Non ci sono mai stata ma mi affascina tanto.
Alla fine siamo tutti sotto lo stesso cielo! Spero tu abbia presto occasione di venire in Puglia, è un luogo davvero magico dove si respira autenticità e genuinità!
Cavolo! Questo articolo casca proprio a fagiolo in previsione della mia vacanza di quest’estate!
Ottimo lavoro!✨
Aspetto solo di sapere quando verrai e tutte le tue domande a proposito, sarò molto felice di aiutarti!
Conto di tornare presto ad Alberobello, voglio godermela da sola, senza essere lì per lavoro, almeno per una volta.
Vieni quando vuoi, in questo periodo si sta benissimo! Ti aspetto!
Sono stata ad Alberobello 5 anni fa durante un’escursione legata alla Crociera nel Mediterraneo Orientale e mi è piaciuta molto. Il tempo a disposizione però era davvero poco ed io e mio marito ci siamo ripromessi di tornare con più calma.
Ti aspetto con molto piacere Helene! I tour durante le crociere sono davvero una toccata e fuga e c’è davvero tanto da scoprire avendo qualche giorno in più a disposizione.
Alberobello mi è piaciuto molto, un vero gioiellino, d’altronde è così bella la Puglia!
Nonostante sia una meta molto turistica, i trulli donano un tocco magico e uscendo appena fuori il paese si respira il vero spirito del luogo. La Puglia è una terra dalle mille sfaccettature!