14 novembre 2020
Ero piccola e poco conoscevo del mondo.
Appena approdata in Germania, persone di diversa provenienza e cultura. E poi lui, il mio vicino di camera indiano in un angusto studentato in una periferia tedesca.
L’India!? Ogni lettera richiama un suono lontano, un immaginario fatto di elefanti, foreste e colori.
È novembre in Germania, fa freddo e fuori piove.
La stanza del mio vicino, in quel grigio dormitorio, si accende di piccole candele che aveva accuratamente posto fuori la porta. Ogni fiammella è una rêverie di altre vite trascorse in un continente più caldo e più umido, meno schematico e più caotico. Ogni scia di fumo evanescente è una sensazione di calore che si appiccica alla pelle e ti rimane addosso anche la notte, insieme a quello frizzantino del masala e di una mucca per strada. Guardo la fiammella che si trasforma in una nuvoletta con scene di tessuti danzanti per le strade e ai polsi tintinnii di braccialetti luccicanti.
La vedo accesa ancora, quella fiammella davanti a me, e allora, anche se non lo sapevo, aveva già trasportato la mia mente in India.
Se penso alle festività indiane, penso al caos, alla confusione, allo strofinarsi di innumerevoli gomiti di chissà quale provenienza, senza paura.
L’India l’ha capito già da tanto.
Le candele rischiarano, trasformano, propagano.
Se facciamo luce, il buio scompare.
23 ottobre 2014
Happy Diwali!
Vado a Nashik a festeggiare il Diwali dalla famiglia di Rishi. Non so cosa aspettarmi ma sono stra-emozionata al solo pensiero. Il primo Diwali, in India, a Nashik.
È iniziato tutto 4 anni fa, a Bonn.
Due candele fuori la sua porta. Perché?
Diwali, festa delle luci, come il Natale per noi. Chi lo avrebbe mai detto che un giorno sarei stata qui a festeggiare con la sua famiglia. Mille luci di diversi colori, gente indaffarata a preparare Rangoli e pasti, code al supermercato per gli ultimi acquisti. Arriva davvero.
Vedere palazzi addobbati con luci, alzare gli occhi al cielo, un arcobaleno di colori scintillanti. Gente che spara fuochi d’artificio.
Emozione e commozione.
Commozione di essere qui, in un posto speciale. Commozione nel vedere mille e migliaia di puntini di diverso colore vibrare calore, gioia e festa.
Emozioni che solo l’India è in grado di trasmettere. In sella alla moto, sfrecciando per le strade di Pune, circondata da un popolo in festa. Tanto, davvero tanto.
Il pensiero va a casa, al calore di una famiglia, alla lontananza che un pò fa male ma al tempo stesso ti fa sentire ogni momento più forte. Determinato. Fortunato, soprattutto, di poter vivere tutto questo.
Il primo Diwali ha già toccato il cuore in profondità e ha lasciato un’impronta indelebile.
25 ottobre 2014
Nashik
Mattina dopo colazione, in attesa di essere avvolta in un saree per il compleanno della mamma di Rishi.
61 anni. Dopo il 59esimo anno, in India si prepara una grande festa perché tale era l’aspettativa di vita di una persona. Per cui, superata tale soglia, si festeggia per mostrare la propria gratitudine. Importante è anche il compimento dell’81esimo anno, Sahasra Purna Chandrodayam, le 1000 lune. Il corso di vita di 81 anni circa corrisponde infatti al ciclo di 1000 lune piene. Ma quanto è bello associare la propria età e renderle omaggio con il numero di lune piene.
Ieri, terzo giorno di Diwali.
Rituale delle donne verso i mariti ed i figli: le donne massaggiano loro con olio per dare forza e vigore.
Pooja alla dea Laxmi.
Alla sera donne in una camera a scegliere saree per la cugina di Rishi, applichiamo il Mehendi e smalti alle unghie.
Mi sento totalmente parte.
Pillole della festività del Diwali in India
Cosa si fa in India nel giorno del Dhanteras?

Se vuoi scoprire come mi sia avvicinata all’India, ti consiglio la lettura dell’articolo Il sogno indiano.
Bellissimo tutto Elisa!
Io con l’India ho un rapporto strano, l’ho odiata e amata al tempo stesso quando ero li, e da anni mi attrae e mi respinge, ma so che ci tornerò…
Un abbraccio
Magari ci torneremo insieme la prossima volta e la guarderai con occhi diversi! Ti abbraccio