Il miglior modo per esplorare la Basilicata è attraverso un itinerario on the road. Sebbene Matera sia ormai sotto i riflettori in seguito alla nomina di Capitale Europea della Cultura nel 2020, il resto della regione appare spesso ancora come un buco nero ai più. Ecco perché in questo articolo non troverai informazioni su Matera, bensì ti racconto un itinerario on the rad in 5 tappe ideale per tutto l’anno.
La conformazione montuosa del territorio e la sua posizione geografica al Sud sono due fattori che giocano a favore della regione, rendendola un ottimo polo turistico sia d’inverno che d’estate. Per chi ama la montagna e cerca l’atmosfera invernale al Sud, è facilmente raggiungibile dalle regioni limitrofe. In estate, invece, le sue alture diventano un piacevole rifugio dal caldo e affollamento delle destinazione balneari.
Il 2020 è stato un anno fondamentale per il turismo in Basilicata. Da un lato la fama della Città dei Sassi, celebrata sulle copertine dei più autorevoli magazine di viaggio, dall’altro la necessità di spostamenti a breve raggio e in luoghi isolati nell’estate post-Covid, hanno avvicinato molti viaggiatori curiosi in cerca di una destinazione alternativa e ancora poco conosciuta.
La Basilicata è attrattiva sotto diversi punti di vista: dalla natura al cibo allo sport e avventura, con prezzi ancora molto contenuti.
Da quando ho scoperto la Basilicata, non ne posso più fare a meno.
Sasso di Castalda, il cuore pulsante della Basilicata
Il nostro itinerario on the road in Basilicata inizia da un piccolo paesino dell’entroterra.
La prima volta che mi sono recata nel paesino Sasso di Castalda di circa 800 anime, avevo un biglietto per il Ponte alla Luna, un ponte in ferro sospeso a circa 100 metri di altezza su un canyon che corre lungo il paese. Sono rimasta stupita dalla moltitudine di persone accorse in giornata per compiere la traversata adrenalinica in un punto sperduto del Sud Italia.
Sebbene l’attrazione sia un catalizzatore di visitatori, il rischio è quello di far passare il luogo che lo ospita in sordina creando così un turismo di mero passaggio. Eppure, in quella fugace mattinata sospesi in direzione della ‘luna’, quel paesino ha fatto breccia nei nostri cuori così da decidere di tornarci per una notte in inverno. Le nostre aspettative non sono state tradite, anzi. Abbiamo vissuto l’anima di un paese ormai conosciuto per il Ponte alla Luna, ma il cui nome è ricordato da pochi.
Abbiamo avuto la fortuna di dormire nel B&B Guarda Che Luna e conoscere il proprietario Giovanni che, con la sua audacia e intraprendenza, cerca di realizzare i suoi sogni giorno dopo giorno in un luogo da cui molti suoi coetanei fuggono. Giovanni è invece riuscito a far della propria struttura e persona una destinazione e ogni parola è traboccante di passione.
La Casa sull’Albero è il nuovo progetto di ospitalità di Giovanni e della sua compagna che insieme portano una ventata d’aria fresca all’anzianità del paesino lucano.
Ti consiglio di soggiornare in questo paesino magico e scoprirne i dintorni lentamente.
Pietrapertosa in volo
Arrivare a Pietrapertosa è come aver davanti una cartolina: un paese accoccolato tra le vette delle Dolomiti Lucane, il comune più alto della Basilicata (circa 1100 metri) e rientra nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Un esempio virtuoso di come l’urbanizzazione si amalgama con la natura, tant’è che la roccia che delimita la parte alta del paese funge, in alcuni casi, come parete delle abitazioni.
Il paesino, anch’esso abitato da circa 1000 persone, è ormai meta di impavidi per il Volo dell’Angelo. Un cavo d’acciaio, che collega le sommità delle vette dei paesi adiacenti di Pietrapertosa e Castelmezzano, simula l’esperienza del volo. Non solo, anche di golosi, che qui si radunano in occasione dell’iniziativa Sapori d’Autunno il ponte di Ognissanti.
Il Teatro dei Calanchi e Pisticci
Il nostro itinerario on the road in Basilicata prevede una tappa sensazionale a Pisticci.
Assistere ad uno spettacolo teatrale senza elettricità circondati da un paesaggio lunare? Ascoltare musica dal vivo adagiati su rocce argillose multiformi illuminati solo dal chiaro di luna?
Benvenuti al Teatro dei Calanchi, un evento annuale alle porte di Pisticci che celebra la naturale bellezza del paesaggio dei calanchi, fenomeno geomorfologico di cui è interessata questa zona della Basilicata.
In seguito all’erosione del terreno, per lo più argilloso, i solchi nei versanti delle colline danno vita ad un panorama caratteristico ed in continua evoluzione in base al clima. La manifestazione culturale è un atto di promozione e allo stesso tempo di tutela del paesaggio.
In occasione dello spettacolo, abbiamo soggiornato a Pisticci, un borgo anch’esso abbarbicato sulla roccia, i cui tetti rossi fanno capolino ancor prima di arrivare nella parte alta. Pisticci ha tutta l’aria di un borgo non ancora preso d’assalto dal fenomeno turistico: i vicoletti sono intrisi di panni stesi al sole, riecheggiano del suono di pentole e fornelli e profumano di bucato e sugo pronto.
Craco, il ‘paese fantasma’ della Basilicata
Raggiungere Craco da Pisticci (circa mezz’ora in auto) è di per sé un viaggio quasi meditativo. Durante il tragitto, è facile perdere la cognizione dello spazio e del tempo: il paesaggio è brullo, costellato di alberelli e rocce. Siamo in Basilicata o in Medio Oriente? Il senso di smarrimento avvolge ancor più visitando Craco, il ‘paese fantasma’.
L’altra faccia della medaglia della Basilicata e di tutto il Sud Italia: realtà che combattono la propria lotta in punta di piedi, in silenzio, che non raggiungono i grandi riflettori come altre. Tuttavia, è fondamentale visitarle per comprendere il tessuto endemico della società di cui siamo parte.
Della bellezza millenaria di Craco, visibile nelle piastrelle moresche della cupola, non rimane altro che lo scheletro di abitazioni, testimoni di trascorsi gloriosi. Ammirando quella che una volta doveva essere la piazza, balzano subito alla mente scene d’altri tempi di un mercato vivace, lo scalpiccio dei cavalli trainanti carrozze, le urla dei commercianti.
Oggi Craco è sigillata e accessibile solo con percorsi di visita guidata messi in sicurezza. Come mai?
Ci si aggira per le stradine di un borgo abbandonato dai suoi abitanti a causa di una frana nel 1963 che ha definitivamente distrutto il già pericolante paese, le cui condizioni di stabilità pare siano state minate nel corso dei decenni da lavori di infrastrutture. Gli abitanti sono stati dunque costretti a traslocare in altre località a valle. La curiosità è che le abitazioni della città fantasma rientrano tuttora nello stato patrimoniale dei proprietari, vincolati a versare tasse per edifici fatiscenti.
Per scoprire un’altra meta insolita nel Sud Italia, leggi Il Molise esiste: perché deve essere visitato adesso.
Il Parco Nazionale del Pollino
Parco nazionale più grande d’Italia, il Pollino è un’oasi per gli amanti di natura, flora e fauna, sport e avventura. Esteso su un’ampia area perimetrale tra Basilicata e Calabria, è un vero polmone per il Sud Italia e contenitore di specie rare come il pino loricato. Un pino dalle straordinarie capacità di adattamento, come dimostra la sua corteccia da cui prende il nome, che resiste ad altezze importanti e terreni rocciosi. Gli unici esemplari in Italia sono proprio nel Parco del Pollino.
Oltre ai numerosi itinerari di trekking segnalati, il Parco è un luogo ideale da visitare tutto l’anno e non solo per gli sportivi. Qui si può infatti ammirare la magia del foliage autunnale nei boschi, fare camping in estate per rifuggire la calura e godere dei paesaggi innevati in inverno. Puoi modellare l’esperienza nel Parco in base ai tuoi ritmi.
Molte le attività outdoor proposte in diverse zone del Pollino per i più temerari. Dalle esperienze in quad e rafting con diversi gradi di difficoltà sul fiume Lao al canyoning e torrentismo nelle Gole del Raganello.
Scrigno di storia, cultura e natura, la Basilicata è come una fenice. Una regione a lungo adombrata che è riuscita a riemergere dalle proprie ceneri ed a costruire una seconda vita piena di opportunità. Un territorio resiliente nei confronti della storia e delle calamità naturali che oggi guarda fieramente al futuro e all’accoglienza. Un itinerario on the road in Basilicata ti consentirà di accedere a realtà che sembrano appartenere ad un’altra epoca e che ben resistono dall’essere fagocitate da fenomeni di massa. Non sappiamo quanto durerà: per ora, la Basilicata è tutta da scoprire.