Mai avrei pensato di sentirmi come se fossi a Jodhpur, in India camminando per le viuzze del piccolo borgo di Casamassima, il Paese Azzurro in Puglia. Purtroppo, a differenza di Jodhpur in India e Chefchaouen in Marocco, Casamassima non è altrettanto valorizzato.
Anzi, vi è una strenua lotta in corso tra la fazione di abitanti che supportano la rinascita del Paese Azzurro e chi invece la nega.
Oltre alle foto sceniche ed instagrammabili di meravigliosi scorci di azzurro c’è una triste storia che non può rimanere silenziosa. Deve essere raccontata, non solo dai pugliesi, ma da chiunque la visiti.

La valorizzazione di un territorio e di un borgo come Casamassima, il Paese Azzurro, parte proprio dall’affermazione dell’elemento distintivo. L’esistenza di un paese dal colore azzurro attira tanti visitatori e molti di più potrebbe averne se fosse supportata da una campagna marketing come accade per Chefchaouen in Marocco o le città colorate del Rajasthan in India.
Ma, partiamo dall’inizio.
Perché visitare Casamassima?
Noi stessi pugliesi siamo inconsapevoli delle bellezze e diversità del nostro territorio. Quando ho iniziato a vedere le prime foto di angoli dipinti di azzurro e abbelliti con fiori mi sono meravigliata dell’esistenza di un Paese Azzurro in Puglia.
La Puglia, si sa, è nota soprattutto per i suoi caratteristici borghi di calce bianca. Ed è proprio questa la leva su cui fanno forza gli oppositori al Paese Azzurro. La Puglia, perciò anche Casamassima, è bianca.
Le foto sul web hanno iniziato a circolare sempre più e Casamassima è finito anche su diverse testate. Sebbene venga resa nota l’esistenza di un Paese Azzurro anche in Puglia, poco si sa della sua storia passata e contemporanea.
Grazie ad Instagram, ho contattato la Pro Loco di Casamassima che ci ha proposto una visita guidata in forma gratuita. Sentivo che oltre quell’azzurro mediatico doveva esserci qualcosa di più ed il volontario che ci ha accompagnati alla scoperta del borgo lo ha confermato.
Visitare Casamassima è un atto di interesse per la memoria storica e sociale del territorio ed un incentivo alla promozione di un borgo singolare che deve affermare la propria identità.
Perché Casamassima è il Paese Azzurro?
L’interesse verso il borgo è in crescita, grazie all’onda virale dei social. Tuttavia, se pensi di andare a Casamassima ed essere immersi totalmente nel colore azzurro, non è così. Il volontario della Pro Loco, infatti, ci ha raccontato che tanti visitatori indipendenti vanno via delusi perché non riescono a trovare le tracce di azzurro promesse dalle foto.
Chi arriva in autonomia e si appresta ad una visita superficiale del borgo camminerà lungo le mura perimetrali dove di azzurro è rimasto ben poco. Si addentra a fatica nelle viuzze e nelle corti interne i cui proprietari si impegnano per tenere in vita l’eredità azzurra di Casamassima.

Adesso ti starai chiedendo come mai dunque Casamassima è azzurro. Avendo visitato Jodhpur, ho subito associato la tinta blu delle case all’efficace antidoto per allontanare le zanzare.
La leggenda si lega a quella di altri borghi pugliesi durante l’epidemia di peste diffusa nel XVII secolo. Ostuni, ad esempio, fu risparmiata dall’epidemia grazie alla calce bianca utilizzata nelle abitazioni.
La peste non ha intaccato nemmeno Casamassima presumibilmente per un voto fatto dal signore di Casamassima Michele Vaaz alla Madonna di Costantinopoli. In segno di riconoscenza, il signore ordinò di dipingere tutto il paese a calce viva aggiungendo l’azzurro, colore del manto della Madonna. Evidenza della leggenda è la raffigurazione della Madonna sotto l’arco di Santa Chiara.

Tuttavia, studi annali, condotti dall’architetto Marilina Pagliara, hanno appurato il legame tra le città blu in India e Marocco con Casamassima come luoghi di passaggio degli ebrei. Anche qui la storia parla da sé con l’evidenza della Stella di David affissa su un’abitazione.
Cosa vedere a Casamassima?
Il borgo ha una storia plurisecolare alle spalle, data la sua origine medievale.
La passeggiata nel centro storico inizia da Porta Orologio in Piazza Aldo Moro, limite tra la città moderna e il centro storico. Oltrepassata la Porta, si raggiunge Piazza del Popolo, l’antica piazza del borgo dove si radunava la gente.
Si prosegue verso la Chiesa Santa Croce, così definita per la reliquia della Santa Croce donata nel 1612 da Donna Maria de Cardinis, vedova del Duca Antonio Acquaviva d’Aragon, conservato al suo interno. Le tracce di azzurro fin qui sono ben poche e visibili solo sulle mura sotto strati di calce di edifici in fase di ristrutturazione.
La testimonianza infatti più tangibile che Casamassima fosse un Paese Azzurro è proprio nelle sue mura. Durante le opere di stonacatura, strati di intonaco vecchio di colore azzurro vengono alla luce. Nonostante la ripugnanza di tanti e il tentativo di coprire il centro di bianco, l’azzurro sembra così prendere la sua rivincita.

Non demordere, se sei arrivato fin qui e inizi a chiederti dov’è il tanto decantato azzurro, stai per immergerti nel Rione Scesciola: un dedalo di viuzze costeggiate da case contadine tipiche del luogo.
Possiamo vederne la conformazione in dettaglio nella foto sottostante. La scala in pietra viene chiamata vignale e congiunge il piano rialzato, il soprano, solitamente l’abitazione, con il sottano (locale a piano terra solitamente adibito alla lavorazione o produzione di cibo). Le mensole ai lati della finestra servivano per sostenere un’asse di legno dove si essiccavano fichi o altri prodotti.

È facile perdersi in questo labirinto, come la derivazione araba di Scesciola da Shawash’ala suggerisce.
Anzi, è quasi necessario perdersi per rivivere una storia fatta di secoli e che rischia di essere cancellata e dimenticata dai suoi stessi abitanti. Un labirinto di storie intrecciate tra Oriente e Occidente come l’edificio in cui visse il poeta armeno Nazariantz o il camino del complesso di Santa Chiara con chiari elementi di ripresa delle moschee.

Una storia fatta di luoghi un tempo fastosi, come l’imponente Palazzo Ducale con la sua Torre Normanna, oggi completamente abbandonato.
Ma anche una storia di vita sociale che si svolgeva nei Chiassi (ampi corti con più abitazioni) e che oggi iniziano a riacquisire la vitalità di un tempo grazie agli abitanti consapevoli. Basta dar sfogo alla propria immaginazione mentre si cammina per il borgo per mettere in scena la vita di un tempo.

Forni pullulanti di gente, uomini su carri carichi di grandi tinozze che scaricano direttamente nelle abitazioni grazie ad ampie aperture laterali costruite appositamente sui portoni.

Bambini impauriti nel dover attraversare l’Arco delle Ombre, in dialetto “delle malomere”, così definito perché il borgo era scarsamente illuminato. Per passare sotto l’arco infatti era necessario avere un lume che creava paurosi giochi di ombre.
L’itinerario dell’azzurro culmina in via Paliodoro, la più iconica in rete con la sua scalinata adorna di piante e fiori.
Come raggiungere il Paese Azzurro e quando visitarlo
Casamassima si trova a poco meno di 20 km da Bari in direzione sud-ovest e circa 35 km da Alberobello. Se stai pensando di visitare Alberobello ma vuoi scoprirne l’anima autentica e dormire in un trullo, qui troverai informazioni utili.
La visita del Paese Azzurro con i volontari della Pro Loco dura circa un’ora. È interessante ripercorrere poi il borgo in autonomia per qualche scatto e per assaporare il silenzio dei vicoli.
Lo abbiamo visitato in un lunedì pomeriggio ed il borgo era letteralmente tutto per noi. Nel fine settimana è più affollato.
Ciò che lascia più stupiti passeggiando per il borgo di Casamassima è l’immersione in un luogo senza tempo. Ancor più degli altri borghi pugliesi, perché qui la storia scritta non fa testo.
In un’estate in cui la parola chiave è la valorizzazione del territorio e la riscoperta di piccoli borghi, vale la pena visitare il Paese Azzurro di Casamassima.
Non possiamo infatti permettere che tracce di memoria storico-sociale vadano perdute. Sono parte dell’identità del territorio e della gente. E di una consapevolezza che dobbiamo imparare a preservare. Oggi, come non mai, la storia e la conoscenza di un territorio possono ripartire proprio da qui: dal labirinto di stradine azzurre di un piccolo borgo pugliese.
Contatta la Pro Loco di Casamassima per una visita guidata sul profilo Instagram qui. Per altre informazioni e consigli su cosa vedere in Puglia resto a disposizione qui, sul mio profilo Instagram e pagina Facebook.